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Simbolo beneaugurante e di fertilità, i chicchi della melagrana riservano virtù utili al nostro benessere |
I rossi chicchi della melagrana, raccolti a gruppi serrati all’interno della buccia coriacea come tanti piccoli rubini, sono ricchi di vitamina A e B e contengono tannino, una sostanza astringente.
Ma sono molte altre le proprietà nascoste in questo frutto, molto diffuso nell’area mediterranea.
Per esempio, tra i tanti pregi della melagrana c’è la sua attitudine ad essere un vermifugo, una dote che deriva tra l’altro dai tannini che contiene.
Il succo, rinfrescante, diuretico e tonico, può fare anche di più: secondo recenti studi, ha un effetto positivo sul sistema cardiovascolare, grazie alla presenza di composti fenolici che svolgono un’azione preventiva nei confronti dell’arteriosclerosi.
Il succo regala poi minerali, come calcio, ferro e magnesio.
Se è dunque vero che avere accesso ai dolci chicchi non è operazione tra le più agevoli, anche a causa dei tanti semini interni (inadatti ai bambini piccoli e agli anziani), si può usufruire delle innumerevoli virtù del frutto spremendone il succo.
Il quale, grazie alle sostanze benefiche che ospita, si rivela anche un elisir antiossidante tra i più efficaci per combattere l’invecchiamento cellulare causato dai radicali liberi.
La corteccia del melograno è un altro dono del frutto, un tempo utilizzato persino per ricavare cuoio dalla scorza interna.
Oggi sappiamo che contiene alcaloidi, trasformandosi così in un’arma efficace contro la tenia (il cosiddetto verme solitario). Tuttavia, essendo velenosa, va usata con estrema cautela.
Anche i fiori hanno la loro utilità: in infuso, vengono impiegati contro la dissenteria.
Cenni storici e curiosità
Il melograno (Punica granatum) è un albero leggendario di antica tradizione, citato anche nella Bibbia, simbolo da millenni di fertilità per tutte le culture che si sono lasciate sedurre
dai suoi frutti color rubino; non a caso i pittori del XV e XVI secolo, dipingevano spesso una melagrana nella mano di Gesù Bambino, riferendosi alla nuova vita donataci da Cristo.
Già 4000 anni fa, in Egitto, erano tenute in grande considerazione le sue proprietà terapeutiche e vermifughe, riconosciute anche da Fenici e Romani.
Nell’antica Grecia la pianta era invece sacra a Giunone, sposa di Giove, e a Venere, e le spose romane usavano intrecciare tra i capelli rami di melograno, come simbolo di fertilità e ricchezza.
La ricetta: Riso con melagrana
Ingredienti:
1 melagrana, 400 g di riso, 150 g di prosciutto cotto affumicato, 50 g di burro, 1 mela renetta, brodo, formaggio grana, 1/2 bicchiere di vino bianco, 1 cipollina, sale, pepe
Preparazione:
In un tegame fare insaporire nel burro la cipollina affettata finemente.
Unire il prosciutto cotto tagliato a dadini, mescolare, versare il riso e, sempre mescolando, unire il vino.
Lasciare evaporare e continuate la cottura aggiungendo pian piano il brodo caldo.
Cinque minuti prima del termine della cottura aggiungere la mela tagliata a piccoli dadini.
Aggiustare di sale e pepe e, prima di togliere dal fuoco, versare i granelli di melagrana. Servire con formaggio grattugiato. |
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