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Mangiare un kiwi è come fare un’iniezione di preziosa vitamina C, in quantità sufficiente a coprire il nostro fabbisogno giornaliero. |
Mangiare un kiwi è come fare un’iniezione di preziosa vitamina C, in quantità sufficiente a coprire il nostro fabbisogno giornaliero. Un frutto ne possiede infatti una quantità elevata, superiore a quella che possiamo ricevere da “campioni” come limone, arancia e peperone. Dunque, con un’operazione semplice e gradevole per il palato, l’organismo rafforza le sue difese immunitarie e diventa più resistente a raffreddore e influenza.
Ma non è finita qui, perché l’acido ascorbico vanta tutta una serie di virtù salutari, dalla capacità di combattere l’anemia dando una mano anche a chi segue una dieta vegetariana, fino alla generale azione antiossidante (e antinvecchiamento cellulare) che esercita proteggendo il corpo dagli effetti dei radicali liberi. Inoltre, aiuta a espellere il colesterolo dall’organismo, trasformandolo in sali biliari.
Gli sportivi, afflitti dai crampi muscolari conseguenti a sforzi prolungati, possono contare sulla ricchezza di potassio, calcio e fosforo che caratterizza il kiwi e che ha un benefico effetto anche sulle difficoltà digestive, oltre a essere rinfrescante e dissentante: l’ideale, insomma, dopo l’allenamento e l’intensa attività fisica. Senza contare che gli stessi sali minerali contribuiscono a proteggere le ossa dall’osteoporosi. Il kiwi, del resto, vanta un elevato contenuto di minerali come magnesio e ferro, che lo rendono un vero e proprio tonico contro lo stress. Il magnesio, in particolare, favorisce la concentrazione e la produzione energetica del cervello, nonché la forza muscolare.
Cenni storici e curiosità
La storia del kiwi nasce in Cina, dove esistono oltre 400 varietà di questo frutto, che veniva considerato una delicatezza alla corte asiatica del Gran Khan (tra 1200 e 1300). In Europa giunse solo fra Ottocento e Novecento, grazie a un membro della Royal Horticultural Society of Britain, mentre in Nuova Zelanda approdò in tempi ancora più recenti, nel 1906, col nome di “Uva Spina Cinese” (Chinese Gooseberry). Proprio qui iniziò la sua produzione su larga scala che spinse le prime esportazioni, risalenti al 1962, verso gli Stati Uniti. E fu negli States che nacque il termine kiwifruit, ispirato dal nome del tipico uccello neozelandese.
La ricetta: spiedini di prosciutto e kiwi
Ingredienti per 4 persone:
4 fette di prosciutto cotto (alte 1/2 cm), 4 Kiwi, 8 ciliegine da cocktail
Preparazione:
Tagliare a dadini il prosciutto e i kiwi. Suddividere la dadolata in modo che basti per otto spiedini e su questi infilare, alternandoli, cubetti di prosciutto e di kiwi. Finire con una ciliegina. Disporre su un piatto di portata e servire. |
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