Spinoso o inerme, affusolato o rotondo che sia, alla vista e al tatto il carciofo appare poco invitante. Quanti direbbero che quel vegetale coriaceo è in realtà un bocciolo quasi pronto a diventare un fiore? Del capolino ancora immaturo noi consumiamo il ricettacolo esterno, le brattee (le foglie) e parte del gambo, che ci regalano sostanze preziose per la nostra salute. In particolare il riferimento va alla cinarina, grazie alla quale il carciofo svolge un'azione benefica sulla secrezione biliare e sul fegato, tanto da indurre una diminuzione dei valori che indicano una scarsa funzionalità epatica (bilirubina e transaminasi nel sangue).
Alcuni studi hanno inoltre evidenziato che il carciofo abbassa i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, due grassi che conviene tenere sempre sotto stretto controllo soprattutto quando si soffre di disturbi cardiovascolari. A ridurre i rischi per arterie e cuore il carciofo aggiunge un’altra sostanza salutare, che si trova nel centro del “fiore” in boccio, ovvero l’acido clorogenico, un antiossidante naturale che previene i meccanismi dell’arteriosclerosi.
Ma la generosità del carciofo non si ferma qui: grazie al contenuto di Vitamina A, Vitamine del gruppo B, fosforo in buona quantità, potassio e fibre (di cui è piuttosto ricco, una manna per l’intestino pigro), rinforza i vasi capillari riducendone la permeabilità e quindi la fragilità. Le pochissime calorie che lo caratterizzano danno una mano anche a chi è a dieta ma sono attraenti soprattutto per chi ha problemi di diabete: perché dipendono dal fatto che la grande quantità di fibre del carciofo è costituita per lo più da inulina, un tipo di fibra “solubile” e non digeribile, che consente di migliorare efficacemente il controllo della glicemia.
E per non buttare via proprio niente, anche il succo fa la sua parte se utilizzato a scopo cosmetico per tonificare e ravvivare la pelle, soprattutto se afflitta dalla presenza di antiestetici foruncoli.
Cenni storici e curiosità
Ben conosciuto e consumato fin dai tempi antichi, il carciofo era utilizzato come alimento già dagli Egizi e in seguito da Greci e Romani. Era probabimente diverso dalle varietà che siamo abituati a portare sulle nostre tavole, che derivano per selezione orticola dal cardo selvatico, dotato di un’enorme quantità di spine. Furono gli orticoltori italiani del XV secolo, in Toscana (patria del “Violetto”, affusolato e senza spine), a selezionare quegli esemplari che progressivamente persero le spine e ingrossarono fino ad assumere l'aspetto carnoso che oggi conosciamo.
La ricetta: Carciofi Ripieni
Ingredienti per 6 persone:
8 carciofi, 150 g di carne di maiale, 50 g di prosciutto funghi secchi, formaggio parmigiano grattugiato a piacere, 1 spicchio d’aglio, 1 cipolla, prezzemolo, olio d'oliva, sale, pepe
Preparazione:
Tritare la carne con il prosciutto, i funghi rinvenuti in acqua tiepida, l'aglio, il prezzemolo, la cipolla e unire il parmigiano; far amalgamare, gli ingredienti, salare, pepare e riempire con questo composto i carciofi puliti e scavati al centro. Cuocere in padella con l'olio, versare poca acqua, coprire e portare a cottura a fuoco lento. |