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La Cipolla di Tropea deve la sua straordinaria dolcezza e la leggerezza alle sostanze presenti nel terreno calabrese dove nasce |
La Cipolla Rossa di Tropea è ormai un simbolo del territorio calabrese da cui proviene, ovvero la zona di Capo Vaticano, un piccolo paradiso affacciato sul Mar Tirreno nel sud della Calabria.
Più precisamente, è coltivata tra Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, e Campora San Giovanni, nel comune di Amantea, in provincia di Cosenza, nel comune di Acquaviva delle Fonti e lungo la fascia tirrenica. In ogni caso, viene prevalentemente prodotta tra Briatico e Capo Vaticano, nel comune di Ricadi.
Proprio a quella terra e alle sostanze presenti nei suoli in cui cresce, la Cipolla Rossa deve la sua proverbiale dolcezza, il suo profumo delicato e la leggerezza, tutte caratteristiche che la rendono digeribile anche se consumata cruda in insalata.
La Rossa di Tropea è anche bella, addirittura scenografica, grazie al colore intenso e alla tradizionale presentazione dei bulbi in fitte trecce, secondo una lavorazione antica che ne agevola la conservazione, compiuta principalmente dalle donne. Una volta raccolte, le cipolle sono lasciate al sole a disidratarsi per un periodo di almeno sette giorni, e solo a questo punto le foglie ormai secche vengono intrecciate.
I bulbi della Rossa, caratteristici anche nella forma, sia rotonda che affusolata, fanno molto bene, potendo contare sulla presenza di vitamina C, vitamina E, ferro, selenio, iodio, zinco e magnesio.
Uno dei più importanti effetti benefici della cipolla sta nella prevenzione dell’arteriosclerosi e di tutti i rischi connessi, a favore della salute dell’apparato cardiovascolare: è insomma quasi un integratore alimentare dalle piacevolissime modalità di assunzione. Basi considerare che tra le sue proprietà c’è anche la capacità di esercitare un’azione sedativa naturale, utile a conciliare il sonno.
Di recente l’industria farmaceutica ha iniziato a utilizzare alcune delle componenti chimiche della Rossa come base per prodotti a uso dermatologico in quanto, proprio come sostenevano i nostri avi, la Cipolla di Tropea si è rivelata efficace nel curare le malattie della pelle e lenire le escoriazioni.
Oltre alle cipolle da serbo rosse (quasi violacee), confezionate in coloratissime trecce ma anche proposte sfuse, sui banchi potremo trovare il cipollotto fresco e la cipolla da consumare subito, entrambi di colore bianco-rosato e indicati per la preparazione di squisite insalate.
Curiosità e cenni storici
Nella zona di Tropea, la Cipolla Rossa è coltivata da oltre duemila anni, importata dai Fenici. I Greci, poi, la commercializzarono nel Mediterraneo, come testimoniano alcuni reperti archeologici ritrovati lungo la costa tirrenica. Anche lo scrittore romano Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, fa riferimento alla cipolla rossa come rimedio per curare una serie di mali e di disturbi fisici. La dolcezza dell’ortaggio dipende da due fattori principali: il microclima particolarmente stabile nel periodo invernale, senza sbalzi di temperatura, grazie all’azione mitigante esercitata dalla vicinanza del mare; la coltura nei terreni freschi e limosi tipici della zona, che determinano le caratteristiche pregiate del prodotto.
La ricetta: Cipolle di Tropea gratinate
Ingredienti:
8 cipolle di media grandezza, 400 g di pane grattugiato, 50 g di formaggio pecorino, 1 dl di olio d’oliva, sale, pepe, prezzemolo
Preparazione:
Sbucciare le cipolle e tagliarle a metà in senso orizzontale, sistemarle in un tegame unto d’olio e cucinarle a fuoco moderato. Preparare a parte un composto omogeneo con pane grattugiato, prezzemolo finemente tritato, pepe nero, pecorino grattugiato, olio d’oliva. Unire il composto alle cipolle e gratinare a forno moderato per 40 minuti circa. |
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