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Si chiama ICEA ed è l’Istituto per la certificazione etica e ambientale: le strutture turistiche certificate con questo marchio rispondono ad alcuni criteri che sono il loro fattore differenziante e che si possono riassumere così:
“rispetto delle risorse naturali, culturali e sociali del nostro Paese attraverso il ricorso all’agricoltura biologica, la tutela degli ecosistemi e la conservazione della biodiversità. “
Lo standard si può applicare a tutte le tipologie di struttura turistica: Agriturismo, B&B, Camping, Hotel e consente una scelta consapevole a chi vuole fare anche del viaggio e del relax un modo per vivere eticamente e esercitando responsabilità sociale.
Oltre al rispetto per l’ambiente, le strutture ICEA devono valorizzare anche il contesto sociale del territorio e la storia dei luoghi in cui sono inseriti: parametri fondamentali per coltivare la memoria e farne buon uso anche nel futuro.
Icea si rivolge anche alle scuole con un elenco di proposte per trasformare la classica gita in un progetto di responsabilità.
In sintesi, ecco le principali caratteristiche a cui devono rispondere le strutture che vogliano ottenere la certificazione:
• equilibrio nel legame tra ambiente e struttura ricettiva
• valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale attraverso il contatto con le tradizioni del luogo
• abbattimento dei consumi, gestione razionale dell’acqua, raccolta differenziata
• alimentazione sana, basata su prodotti biologici e locali
Ma dove sono le strutture ICEA?
Sul sito ufficiale è presente una lista dettagliata degli aderenti che ci permette di visionare e prenotare la nostra vacanza.
Le mete in Italia sono davvero tantissime, a testimonianza di quanto interesse stia fiorendo intorno ai temi della sostenibilità: il centro Italia sembra essere quello in cui l’offerta è maggiore ma è possibile trovare location davvero interessanti ovunque, Sicilia e Sardegna comprese.
La vacanza dell’ecoturista
L’ecoturista progetta una vacanza facendo molta attenzione ai luoghi da visitare e alle strutture in cui alloggerà, vuole impattare poco sul territorio e capire la cultura locale in maniera non troppo invasiva o arrogante.
Tra gli itinerari più “classici”, l’ecoturista in Italia sceglie la Toscana, dove cultura, storia e natura si sposano in un ottimo equilibrio e le Marche – che stanno riscoprendo il ruolo dei propri “ermi colli” capaci di coniugare mare e campagna.
L’ecoturista recupera ritmi ormai perduti, abbandonandosi a lunghe passeggiate, seguendo il ritmo della stagione e assaporando la genuinità dei cibi biologici a chilometri zero.
Anche Lega Ambiente ha censito alcune strutture e consiglia quelle che differenziano i rifiuti, sposano sistemi di mobilità sostenibile e promuovono il meglio del Made in Italy. La lista delle strutture è disponibile sul sito: http://www.legambienteturismo.it/. Tra le regioni con una presenza più massiccia svettano Emilia-Romagna e Toscana.
Scegliere gli spostamenti a piedi o con auto ecologiche e non impattare sull’ambiente al proprio passaggio sono elementi fondanti.
Per una vacanza all’insegna della sostenibilità possiamo partire proprio scegliendo una struttura certificata ICEA. Diventare dei veri eco-turisti sarà ancora più bello e importante per l’ambiente.
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