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Alzi la mano chi sa cosa vuol dire WWOOF.
Tranquilli, non è l’onomatopea per riprodurre l’abbaiare di un cane, anche se con la natura ha più a che fare di quanto di possa pensare.
Parliamo di viaggi, di turismo ecosostenibile, di voglia di godersi il tempo dedicato al “dolce far niente” rimboccandosi le maniche: WWOOF è tutto questo e molto di più.
Nata in Inghilterra nel 1971, la World-Wide Opportunities on Organic Farms (Opportunità globali nelle fattorie biologiche) è un'organizzazione che mette in contatto le fattorie biologiche, sparse in molti paesi del mondo, con chi ha voglia, viaggiando, di offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio.
Non una vacanza in senso canonico, ma un modo di viaggiare e conoscere la terra nel senso più letterale del termine, entrando in contatto con persone e culture diverse, in uno scambio reciproco di conoscenze ed esperienze. Attraverso WWOOF, infatti, le persone che vivono in città potranno toccare con mano l’esperienza di vita e la scelta dell’agricoltura biologica nel proprio paese o all’estero.
Questo è quanto è successo anche a Sue Coppard, capostipite di WWOOF, che quando dal countryside inglese si trasferì a Londra, cominciò a sentire la mancanza della vita all’aria aperta. Di qui l’idea di mettere in contatto da un lato le persone che, come lei, volevano vivere l’esperienza della campagna almeno nei fine settimana, dall’altro le fattorie biologiche che avevano bisogno d'aiuto. Il successo fu immediato tanto da far nascere l’esigenza di creare un'organizzazione che fosse in grado di gestire il rapporto viaggiatori-fattorie con efficienza e regole certe.
Oggi il WWOOF è presente in 42 paesi, compresa l’Italia, sparsi in tutti e 5 i continenti, ognuno con realtà molto diverse tra loro. Per partecipare occorre aver compiuto 18 anni o, in caso di minore età, essere accompagnati da un maggiorenne o avere il consenso scritto dei genitori.
È il caso di dire: zappa in spalla!
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