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La stagione migliore per l’uva inizia a fine agosto e si protrae per tutto l’autunno.
Bianca o rossa dal punto di vista nutrizionale non presenta differenze sostanziali, se non per il contenuto di flavonoidi, gli antiossidanti che fungono da pigmenti. 100 g di uva forniscono 70 kcal di cui la gran parte deriva dall’elevato contenuto di zuccheri semplici (18 g), proteine e grassi sono presenti in quantità trascurabili mentre contiene buone quantità di calcio, fosforo e potassio insieme a vitamina A, vitamina C e gruppo B.
In termini di porzione, più pratici da trattare dei grammi, possiamo dire che una tazza media di uva contiene mediamente 150 g di acini e corrisponde a 104 kcal.
Per intenderci la stessa porzione (150 g) di arance, prugne o albicocche fornisce 70 kcal! Purtroppo però l’apporto calorico dell’uva è inversamente proporzionale al suo potere saziante ecco perché, al di là delle calorie che fornisce, è preferibile evitarla nelle diete ipocaloriche.
Personalmente sconsiglio come dieta dimagrante la famosa dieta dell’uva (ampeloterapia da ampelos = vite) soprattutto se protratta troppo a lungo.
Il rischio è introdurre paradossalmente più calorie di una dieta che comprende tutti gli alimenti: 1 kg di uva contiene 700 kcal (come una pizza!!) esclusivamente derivati dagli zuccheri ed essendo l’unico alimento consumato, per saziarsi, si arriva facilmente ai 2-3 kg al giorno, fatti i debiti conti le calorie sono tutt’altro che IPO.
Non bisogna scartare nulla dell’acino perché nella buccia è contenuta una sostanza molto preziosa, il resveratrolo dalle proprietà antinvecchiamento, anticancerogene, antinfiammatorie e antiossidanti.
Partendo da una revisione delle numerose ricerche fatte su questa sostanza, è stato condotto uno studio dall’University of Florida in collaborazione con altre università americane descritto in un articolo pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition and Food Research.
I risultati dello studio hanno confermato tutto il potenziale per migliorare la salute e prevenire le malattie croniche anche se i ricercatori ammettono che sono necessari ulteriori studi sull’uomo in quanto le variabili da correlare sono moltissime fra le tante dosaggio della sostanza, età, esercizio fisico, genetica, interazione farmacologica, metabolismo.
In attesa di saperne qualcosa di più per il momento ci accontentiamo di consumare vino e uva regolarmente ma con grande moderazione. |
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