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Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita (irrazionale e immotivata) dei packaging: come se avvolgere i prodotti in metri di cellophane o nasconderli dietro a diversi strati di plastica fosse sinonimo di qualità e garantisse al consumatore un acquisto ottimale, in piena sintonia con le sue esigenze. E invece, nella maggior parte dei casi gli imballaggi e le confezioni in commercio non sono soltanto esageratamente ingombranti, ma rappresentano anche un notevole peso economico ed ecologico. Una constatazione che comincia a farsi spazio nel sentire comune, tanto che si sta mano a mano affermando la tendenza alla vendita e all’acquisto di prodotti sfusi. Si tratta di un ritorno ad abitudini antiche che, a ben vedere, sono molto più vantaggiose per noi e per l’ambiente che ci circonda.
Anche se non è ancora diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale, la vendita di prodotti sfusi non riguarda solo botteghe ecologiche e sostenibili come Ecoshop, Effecorta o Negozio Leggero, ma comincia ad interessare anche la grande distribuzione.
Di fatto, ci sono almeno 5 motivi per preferire i prodotti sfusi ai megaimballaggi che troppo spesso troviamo sugli scaffali di negozi e supermercati.
1. Riduzione della quantità di rifiuti
Si tratta di un punto facilmente comprensibile: scegliendo lo sfuso si elimina il packaging, con le sue plastiche e con le sue scatole, sacchetti e flaconi usa e getta, che incidono moltissimo sulla produzione di rifiuti domestici. Nello stesso tempo, ricorrendo ai prodotti alla spina, dal caffè, ai detersivi e alle bevande, si incentiva la pratica virtuosa di riutilizzare barattoli, bottiglie e contenitori. Ci si abitua, cioè, a conservare e riciclare in modo sistematico, invece che a gettare via.
2. Una spesa più economica
Acquistare prodotti sfusi comporta anche una significativa riduzione dei costi. Si è infatti calcolato che riutilizzare flaconi e contenitori e fare a meno degli imballaggi per i generi alimentari garantisce al consumatore un risparmio medio del 25% rispetto all'acquisto “tradizionale”: una percentuale considerevole, se si tiene conto della frequenza con cui ciascuno di noi fa la spesa.
3. Riduzione degli sprechi
Comprare prodotti sfusi, a partire dai cibi, significa anche avere la possibilità di selezionare la quantità desiderata, senza doversi adattare a formati standard o a pacchi preconfezionati. Non è un vantaggio di poco conto: pensate ad esempio ai single o agli anziani soli, spesso costretti a comprare enormi confezioni famiglia, con il rischio di dover gettare via dei prodotti andati a male perché non consumati entro la data di scadenza. A questo proposito, si calcola che in Italia vengano gettate via, ogni anno, circa 6 tonnellate di cibo: una quantità enorme, sufficiente a sfamare un Paese delle dimensioni della Spagna e che dimostra la necessità di razionalizzare i nostri acquisti, “dosandoli”.
4. Una spesa più leggera e più agevole da trasportare
Lo sfuso e la possibilità di dosare la quantità di prodotto che si desidera consentono non solo di razionalizzare la propria spesa ma anche di renderla più leggera e facile da trasportare. Ogni consumatore infatti può scegliere in autonomia quanto prodotto comprare, riponendolo in contenitori e confezioni essenziali e “su misura”, che non causano inutili ingombri.
5. Una spesa più responsabile e più green
Preferire lo sfuso significa limitare il proprio impatto ambientale e contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2. Si tratta di un gesto di responsabilità del consumatore nei confronti dell’ambiente, per contenere gli sprechi e fare in modo che la propria spesa sia il più possibile sostenibile. Per arrivare alla fine della giornata con la consapevolezza di aver fatto la propria parte. |
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