Cosa c’è di più rilassante, al termine di una giornata intensa e frenetica, di un bel bagno caldo in una vasca colma d’acqua, magari con idromassaggio?
Non ci si pensa, ma con questo rito di benessere entrato nella nostra quotidianità consumiamo la stessa quantità di acqua (circa 100 litri) che un africano consuma mediamente in dieci giorni. Nel mondo, solo 16 persone su 100 possono aprire un rubinetto e vedere sgorgare acqua potabile. Se consideriamo che le Nazioni Unite hanno stabilito che il “Diritto minimo di acqua” è di 40 litri al giorno a persona, è chiaro che la principale fonte di vita, di igiene e di salute dell’umanità si sta trasformando in una risorsa strategica vitale. Non a caso, le risorse idriche sono state ribattezzate “l’oro blu del XXI secolo”, con il rischio di dare origine a violenti conflitti tra gli Stati.
Che sull’acqua si giochino gli equilibri geopolitici e la vita di miliardi di persone lo ha affermato chiaramente l’Onu nel corso delWorld Water Forum di Istanbul, tenutosi nel marzo scorso. Secondo un suo rapporto, se continueranno gli attuali modelli di consumo, nel 2025 i due terzi della popolazione mondiale vivranno in condizioni di “stress idrico” e nel 2030 la metà del pianeta si troverà senz’acqua. L’acqua, perciò, non può più essere considerata una risorsa eterna e inesauribile, come è stato fino ad oggi, ma una risorsa limitata, preziosa, che non può più essere sprecata.
Il consumo d'acqua in Italia
Fino a qualche tempo fa, l’Italia era prima in Europa e terza nel mondo per il consumo di acqua, con 1200 metri cubi l’anno pro capite. Oggi le cose sembrano un po’ migliorate, ma di fronte a questi dati è innegabile che si può fare di meglio, aiutando il pianeta e allo stesso tempo, perché no, anche il nostro portafoglio. Quante abitudini ci sono nella nostra vita quotidiana che coinvolgono l’acqua? Per le sole necessità domestiche, ne facciamo scorrere una quantità impressionante: una media di 213 litri al giorno per ciascun italiano. Di questi, solo 2 sono utilizzati per bere. I rimanenti sono consumati per le “normali” attività di casa: 40-50 litri per cucinare e lavare le stoviglie; oltre 100 litri per un bagno nella vasca; 170 litri per la lavatrice (ciclo completo a 90 gradi); 50 litri per la lavastoviglie. Infine, dagli 8 fino a 20 litri ogni volta che azioniamo lo sciacquone!
C’è poi un altro aspetto da considerare: quella che consumiamo in casa, anche quella per lo sciacquone, è preziosa acqua potabile, vale a dire che è stata sottoposta a una serie di pompaggi e canalizzazioni che richiedono energia, oltre che a processi fisici e chimici. Inoltre, in gran parte è usata calda, con il conseguente consumo di combustibili. L’Enea (Ente per le Nuove tecnologie, Energia e Ambiente) ha calcolato che per alimentare la lavastoviglie per un anno, ad esempio, occorrono 250 litri di petrolio. Per dirla in breve, se non sprechiamo acqua risparmiamo anche energia e limitiamo le emissioni di anidride carbonica nell’aria. |